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Saldi, soldi, saldi...

Siamo ancora agli inizi del periodo dei saldi, ma ecco quanto è emerso dal Comunicato Stampa del  03/01/2009 della Federconsumatori:
Dai primi dati che provengono dalle città e dai luoghi campione all’Osservatorio nazionale Federconsumatori la situazione delle vendite in saldo è peggiore di quanto previsto. Se tale andamento, come noi non ci auguriamo, dovesse continuare anche nei prossimi giorni dovremmo rivedere al ribasso le nostre stime e cioè che solo il 40% anziché il 45%delle famiglie italiane pari a 9 milioni e 600 mila saranno coinvolte negli acquisti con una spesa pochissimo superiore a 300 euro anziché 317 a famiglia. E’ un ulteriore calo nelle nostre previsioni che si attestano quindi, se si confermano gli andamenti ad un 35% del calo generalizzato rispetto agli anni passati. Si assiste inoltre a questi fenomeni:
 - una maggiore attività al nord rispetto al centro- sud con veri e propri flop a Roma e Napoli,  per quanto riguarda la quantità delle vendite;
- una forte concentrazione verso gli acquisti di beni a poco prezzo con una importante riduzione della fascia degli acquisti griffati.
 - una scarsa presenza nei negozi tradizionali ed una forte affluenza nei grandi magazzini e nei grandi centri commerciali.
Per Adusbef e Federconsumatori , come ripetiamo da ormai troppo tempo è giunto il momento di realizzare una forte scossa all’economia del nostro Paese attraverso risposte convincenti che non possono essere sostituite da esigui, in quantità e qualità, bonus e social cards.
Non sarà ancora troppo presto per fare previsioni così dettagliate?
Se volete sapere le date dei saldi, ecco il calendario regione per regione:


Per il corretto acquisto degli articoli in saldo Confcommercio ricorda alcuni principi di base:



Cambi: la possibilità di cambiare il capo dopo che lo si è acquistato è generalmente lasciata alla discrezionalità del negoziante, a meno che il prodotto non sia danneggiato o non conforme (artt. 128 e ss. del Codice del Consumo d.lgs. 6 settembre 2005 n. 206). In questo caso scatta l’obbligo per il negoziante della riparazione o della sostituzione del capo e, nel caso ciò risulti impossibile, la riduzione o la restituzione del prezzo pagato. Il compratore è però tenuto a denunciare il vizio del capo entro due mesi dalla data della scoperta del difetto.

Prova dei capi: non c’è obbligo. E’ rimesso alla discrezionalità del negoziante.

Pagamenti: le carte di credito devono essere accettate da parte del negoziante qualora sia esposto nel punto vendita l'adesivo che attesta la relativa convenzione.

Prodotti in vendita: i capi che vengono proposti in saldo devono avere carattere stagionale o di moda ed essere suscettibili di notevole deprezzamento se non venduti entro un certo periodo di tempo. Salve specifiche disposizioni regionali, è possibile porre in vendita capi non appartenenti alla stagione in corso.

Indicazione del prezzo: obbligo del negoziante di indicare il prezzo normale di vendita, lo sconto e il prezzo finale.


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