Verde, rossa o nera, non fa alcuna differenza. Oltre che gustosa e ricca di omega 3, l`uva sarebbe anche in grado mantenere bassa la pressione arteriosa, rivelandosi un`importante alleata nella prevenzione dell`ipertensione e delle malattie cardiovascolari.
È quanto sostengono i ricercatori dell`Università del Michigan, che hanno studiato gli effetti di un consumo regolare di uva. Gli scienziati hanno sperimentato in laboratorio gli effetti sui topi di una dieta a base di estratti d`uva rispetto a topi ai quali era vietata la frutta e l`ipertensione veniva controllata con farmaci specifici. Le condizioni di partenza dei due gruppi non erano diverse e somigliavano, purtroppo, anche quelle di molti essere umani: una dieta prolungata con un uso eccessivo di sale, tale da mettere a dura prova le arterie e far schizzare in alto la pressione arteriosa. Dopo diciotto settimane di dolce trattamento i topi che si erano nutriti abbondanemente d`uva mostravano una pressione sanguigna più bassa, migliori funzionalità cardiache, infiammazioni più ridotte e minori segni di danni al muscolo cardiaco rispetto ai topi che invece non avevano assunto l`uva.
Lo studio, pubblicato sul Journal of gerontology: biologocal science, ha rilevato inoltre come i topi ai quali erano stati somministrati farmaci per il controllo della pressione sanguigna avessero – nonostante la dieta contenente grandi quantità di sale – una pressione sanguigna più bassa. Ma il loro cuore non era stato protetto dai danni provocati dal sale, come invece era avvenuto nei topi che avevano mangiato la polvere d`uva.
Secondo Steven Bolling, della Università del Michigan, i responsabili dell`abbassamento della pressione sanguigna sarebbero i flavonoidi presenti nell`uva, già noti per il loro effetto benefico sul cuore. “Questa ricerca – spiega Mitchell Seymour, che ha guidato gli esperimenti – supporta la nostra teoria secondo la quale i nutrienti dei grappoli d`uva hanno un impatto diretto sui rischi cardiovascolari, oltre che sulla diminuzione della pressione arteriosa che sappiamo essere normale se si pratica una dieta ricca di frutta e verdura”. La polvere di acini d`uva somministrata ai ratti rappresentava circa il 3% della loro dieta. Negli umani, consigliano gli esperti, il fabbisogno giornaliero d`uva per mantenere bassa la pressione sanguigna dovrebbe essere di nove porzioni al giorno. E se ogni porzione secondo gli esperti dovrebbe comprendere almeno quindici acini, il conto è presto fatto: bisognerebbe mangiarne almeno 135 acini d`uva al giorno. Un po` troppi, assicurano i dietologi: il metabolismo non va mai affaticato con un solo alimento.
La moderazione, ricordano, è sempre la scelta migliore: anche a tavola.
Per la pressione alta un grappolo d’uva
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